Parmigiano Reggiano oltre 36 mesi: cristalli, gusto intenso e abbinamenti
Scritto da Tranquilli Cristina • 27 Agosto 2025
Tra i grandi formaggi italiani, il Parmigiano Reggiano oltre 36 mesi offre la massima espressività: pasta asciutta e friabile, profumi ampi, cristalli di tirosina ben percepibili. È perfetto da solo in scaglie, ma anche come ingrediente per piatti ricchi di carattere.
Perché 36 mesi
La stagionatura superiore ai 36 mesi concentra aromi e struttura. Compaiono i tipici cristalli di tirosina, indice di lunga maturazione, e un gusto umami ricco e persistente.
Origine e DOP
Il Parmigiano Reggiano è DOP e nasce nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, parte di Bologna (a destra del Reno) e di Mantova (a sinistra del Po). Il disciplinare prevede solo latte crudo, sale e caglio: nessun additivo o conservante.
La lunga stagionatura — oltre 36 mesi — richiede selezione rigorosa delle forme e cura costante in magazzino. A queste maturità il profilo sensoriale è profondo, asciutto e complesso, con spiccata persistenza.
Come si fa
Si usa latte crudo della sera parzialmente scremato per affioramento e quello del mattino. La cagliata, cotta in caldaie di rame, viene raccolta in tele, poi messa in fascera. Dopo la salamoia le forme maturano in magazzini areati per mesi o anni, con spazzolature e controlli periodici. Il passaggio oltre i 36 mesi è una selezione che esalta friabilità e aromi evoluti.
Caratteristiche
- Pasta asciutta, friabile, granulosa, con cristalli evidenti.
- Profumo intenso: frutta secca, brodo, fieno, note tostate.
- Gusto deciso, sapido ma equilibrato, lunga persistenza umami.
Stagionatura e cristalli di tirosina
I piccoli cristalli che si percepiscono in bocca sono tirosina, un amminoacido che si concentra durante la maturazione: donano croccantezza e sono un segno di lunga stagionatura, non granelli di sale. La struttura diventa via via più asciutta e friabile.
Degustazione
- Temperatura: servi a temperatura ambiente per aprire aromi e persistenza.
- Taglio: usa il classico coltello a mandorla per ricavare scaglie irregolari che rispettano la grana.
- Porzione: meglio pezzi piccoli e frequenti che lunghi stazionamenti all’aria.
Usi in cucina
Perfetto in scaglie con aceto balsamico tradizionale, miele (anche di castagno) o mostarde. Grattugiato esalta risotti, paste ripiene e creme di verdura. Qualche idea pratica:
- Risotti: manteca fuori dal fuoco con Parmigiano grattugiato e una noce di burro; aggiungi poca acqua di cottura per un’emulsione setosa.
- Paste ripiene: aumenta complessità nel ripieno e nella finitura con scaglie sottili.
- Verdure al forno: gratin croccante mescolando pangrattato e Parmigiano.
- Aperitivo: scaglie con frutta secca e pere; ottimo anche con mosto cotto o confetture.
Usi avanzati in cucina
- Fonduta leggera: sciogli a bagnomaria con poca panna o latte, frulla e servi su uova, verdure o carne bollita.
- Brodo di crosta: fai sobbollire la crosta pulita in brodo o acqua aromatica per dare profondità a minestre e risotti.
- Burro al Parmigiano: monta burro morbido con Parmigiano e pepe; ottimo per finire bistecche o patate al forno.
- Pane croccante: pangrattato + Parmigiano + erbe per gratin e crumble salati.
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Abbinamenti
- Vini: rossi strutturati (Sangiovese, Barolo), bollicine pas dosé o metodo classico per pulire la bocca; con miele anche alcuni passiti.
- Condimenti: aceto balsamico tradizionale di Modena o Reggio, riduzioni di mosto, miele.
- Frutta: pere, fichi, uva; frutta secca come noci e mandorle.
Consigli di scelta e conservazione
- Scelta: cerca pasta asciutta e friabile, profumo netto; la crosta con i puntini “Parmigiano Reggiano” garantisce autenticità.
- Conservazione: in frigo a 4–8 °C, avvolto in carta traspirante o in un panno/pellicola non a contatto stretto; meglio contenitore dedicato per evitare odori.
- Servizio: porta a temperatura ambiente 30–40 minuti prima di servirlo.
- Porzionatura: se non lo consumi presto, porziona e sottovuoto. Congelare non è ideale: se necessario, solo grattugiato per cotture.
Crosta: come riutilizzarla
La crosta del Parmigiano è edibile se ben pulita. Raschia la superficie esterna e usala per insaporire minestroni, legumi, zuppe o ragù. Rimuovila a fine cottura: avrai un fondo più saporito e naturale.
Curiosità e storia
Conosciuto fin dal Medioevo, deve molto ai monaci benedettini e cistercensi, abili nel conservare il latte in forme grandi e durevoli. Il marchio a fuoco e i puntini sulla crosta ne garantiscono l’autenticità. Nei secoli è diventato emblema della cucina di casa e dell’alta ristorazione, grazie alla sua versatilità.
Valori nutrizionali (indicativi per 100 g)
- Energia: ~ 380–400 kcal
- Proteine: ~ 32–35 g
- Grassi: ~ 28–30 g
- Calcio: elevato
FAQ
Che differenza c’è tra 24 e oltre 36 mesi?
Oltre 36 mesi la pasta è più friabile e asciutta, con aromi più intensi e cristalli più evidenti. A 24 mesi è più dolce e versatile in cucina.
I cristalli sono sale?
No, sono tirosina, un amminoacido. Indicano lunga stagionatura e donano piacevole croccantezza.
Come si taglia correttamente?
Usa il coltello a mandorla per rompere la pasta e ottenere scaglie irregolari che rispettano la struttura.
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